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Visualizzazione dei post da luglio, 2018

TOTO' DIXIT ("Io odio Totò, io amo Totò")

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Tra me, come sono nella vita reale, e Totò, come appare in palcoscenico, c'è una differenza abissale. Io odio la mia maschera che uso solo per servire il pubblico. Però, nello stesso tempo, sento che è una parte della mia anima. Non ho mai pensato, nemmeno per un attimo, di fare a meno di Totò. Mi è antipatico, è vero, ma gli sono anche grato, non una, ma cento volte. Prima di tutto perchè mi ha dato il successo e poi perchè, pur essendo in antitesi con Antonio De Curtis, mi aiuta ad essere veramente me stesso. Lo so, parlo a rebus, racconto una storia che sembra scritta da Pirandello. Ma questa è la mia storia. (da "Siamo Uomini o Caporali", Newton Compton, 1996)

TOTO' DIXIT ("L'Umiltà")

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Ho composto varie poesie e per A'Livella ho pure vinto un Premio, ma non me ne vanto mai. Una persona che ostenta ciò che ha, non è più amata. La gente, giustamente, si stanca. (da "Siamo Uomini o Caporali", Newton Compton, 1996)

TOTO' DIXIT ("Nascita di un Maestro della Risata")

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Prima nacque Antonio De Curtis e solo in un secondo momento vide la luce Totò. accadde in palcoscenico, nel periodo in cui facevo la Commedia dell'Arte per guadagnarmi, stentatamente, da vivere. Avevo una vecchia bombetta polverosa e una sera, preso dall'ispirazione, me la misi in testa. ebbene, la gente incominciò a sganasciarsi dalle risate. Quel villano che era in scena, sguaiato, pronto a strizzare l'occhio e a muoversi come un burattino, piaceva al pubblico. Lo chiamai Totò, il diminutivo di Antonio, che a Napoli è Totonno. (Da "Siamo Uomini o Caporali", Newton Compton. 1996)

TOTO' DIXIT ("La Generosità")

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La gavetta, caratterizzata dalla fame spartita con gli amici, mi ha insegnato a praticare costantemente l'umiltà e ad aiutare, se posso, le persone, e anche gli animali, meno fortunati di me. (Da "Siamo Uomini o Caporali", Newton Compton. 1996)