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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

I Giganti della Commedia: FRANCO FRANCHI (a cura di Domenico Livigni)

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Un ricordo del grande comico siciliano, all'anagrafe Franco Benenato, in concomitanza con la sua nascita avvenuta a Palermo il 18 Settembre 1928 .   "Comici si nasce. E’ lui, io lo chiamo il Creatore dei pupazzetti, che nel momento in cui sta modellando fa così e li va buttando per il mondo. Nel caso di Ciccio il pupazzetto è venuto un po’ più lungo, nel caso mio, ha voluto prendere un po’ di tempo in più nella modellazione. Magari dicendo a Maria: <<Appena arriverà sulla Terra, si faranno quattro risate>>".  Franco Franchi, palermitano doc, nacque con una foggiatura adeguata alla comicità surreale, esibizionistica e magnetica; una comicitàcosì particolare da farlo diventare una maschera perfetta e ineguagliabile dello spettacolo italiano del secolo scorso. Franchi calcò dapprima “le tavole del palcoscenico” della strada e della miseria e poi affrontò una lunga gavetta; strade d’arte e di vita che percorse sempre con orgoglio, ma senza mai perdere la sua infin

TOTO', GUCCI... ED IL MEME PROIBITO! (a cura di Giuseppe Cozzolino)

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  La recente vicenda della famigerata Modella di Gucci, Armine Harutyunyan ,  considerata dai Media Mainstream fra le "100 più Sexy del Mondo", ha scatenato una ridda di polemiche sui social e flame cattiviste nei confronti della ragazza e del marchio in sè. Noi che siamo "uomini di mondo", sappiamo bene che è stato tutto studiato a tavolino (a cominciare dalla "provocazione" di presentare una Modella distante mille miglia dal nostro immaginario estetico imponendola come "bella e sexy", pena le solite accuse di sessismo e ignoranza verso chi la pensI diversamente), garantendo grande pubblicità e formidabili introiti a coloro che hanno progettato questa iniziativa.  E' sempre la stessa storia, dai tempi del "serpente sulla testa" (ricordate  l'Imperatore di Capri ?). Lo stesso Antonio De Curtis ce lo dice in un'altra scena del medesimo film: "Oggi. per avere successo bidogna essere eccentrici, futili. ti devi futilizzare

Memorie di Totò: CIMELI D'ARTISTA (dalla Collezione di Domenico Livigni)

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    "Bada che ti mangio!" fu una rivista scritta da Totò e Michele Galdieri, allestita dalla compagnia “Spettacoli Errepi” (che presentò la Grande Compagnia Riviste Totò-Barzizza-Giusti). La prima si ebbe al Teatro Nuovo di Milano il 3 marzo 1949. Lo spettacolo, che costò ben cinquanta milioni, ebbe un grande successo di pubblico, alternando a fastosi quadri coreografici (molto in voga in quel periodo) lunghe scenette o monologhi di Totò; tra i tanti è da ricordare lo sketch del "Parrucchiere per signora". Nel testo, comparve per la prima volta la storica battuta “SIAMO UOMINI O CAPORALI?”.   "Bada che ti mangio!" venne rappresentata in uno dei momenti di maggior successo e di maggior lavoro del comico partenopeo; basti pensare che nel periodo della rappresentazione, Totò interpretò ben 13 film. Dopo questa rivista, tuttavia, il Principe decise di dedicarsi principalmente al cinema, concludendo di fatto il ciclo della "grande rivista", con un

I Giganti della Commedia: BENIAMINO MAGGIO (a cura di Domenico Livigni)

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 Pochi erano i trucchi di una comicità sana e schietta che, fin dalle sue origini greche e latine, aveva saputo creare personaggi e maschere indelebili. Un umorismo nel quale bastava un lieve cenno, uno sguardo, una parola, perché lo spettatore comprendesse la farsa e la spontaneità delle cose rappresentate davanti ai suoi occhi. Beniamino Maggio, figlio di una numerosa famiglianata sulle tavole del palcoscenico, era a conoscenza di tutti questi segreti dell’Arte, come interprete e, in certi casi, anche come autore. Beniamino era il comico perfetto, aveva il cosiddetto “physique du rôle” del mimo, ma anche del funambolo, del buffone scatenato e dell’acrobata.  E fu proprio con un gioco acrobatico che, all’età di 13 anni, si ruppe una gamba e da allora fu costretto a portare una protesi di cuoio. Oggi, a trent’anni dalla sua scomparsa, ricordiamo con nostalgia un certo modo di concepire e fare il teatro, un teatro che si basava principalmente sull’abilità mimica, sull’espressività corpo

I Giganti Della Commedia: VITTORIO GASSMAN (a cura di Roberta Verde)

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  Diamo il via ad una nuova Rubrica, a cura di Domenico Livigni e Roberta Verde dedicata agli altri straordinari protagonisti della Commedia Italiana, tra Teatro, Cinema e Televisione. ------- “Recitare non è molto diverso da una malattia mentale: un attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. È una specie di schizofrenia.”  Un mattatore monumentale: questo era Vittorio Gassman di cui oggi ricorre l’anniversario della nascita, avvenuta a Genova il 1° settembre del 1922. Un attore versatile, magnetico, affascinante, uno dei pilastri della commedia italiana degli anni Sessanta. Artista poliedrico, ha spaziato in tutti i campi artistici, partendo dal teatro con il debutto nel 1943 a Milano, passando per il cinema e approdando in televisione, dove ha partecipato a numerose trasmissioni e caroselli. Una fama la sua che cresce in fretta, grazie soprattutto al suo aspetto da divinità greca: Vittorio Gassman è un uomo alto, prestante, affascinante, vigoroso, altero, irraggi