GIULIA RUBINI RACCONTA TOTO'


Signora Rubini, ci racconta come avvenne l'incontro con Totò?

Ero molto emozionata, avevo solo venti anni. Fui convocata in un ufficio per essere presentata a Totò e ai produttori del film. Mi diede subito l'impressione di una persona severa, autorevole, imponente, di poche parole e altrettanti pochi sorrisi. Ero intimorita dal suo sguardo penetrante, attento, vigile. Lui capì che ero emozionata, quasi impietrita. Mi fece tante domande e poi mi disse: "Questo non è un grande ruolo, ma tu e Gabriele sembrate una bella coppia".

Com'era l'atmosfera sul set insieme a Totò?

Era allegra, un continuo scoppiare dal ridere. Una volta le mie colleghe e io siamo state sgridate da Totò perché con le nostre risate dietro le quinte infastidimmo un ciak. Ma lui era irresistibile quando recitava, cambiava le battute all'ultimo momento, era impossibile tenerci dentro le emozioni. Noi lo amavamo perché in scena era fantastico, ma quando le luci dei riflettori si spegnevano lui preferiva restare da solo, non mangiava neppure mai con il resto della troupe. Se ne stava sempre in disparte, non dava confidenza a nessuno, era un po’ crepuscolare. Mi suggerivano le battute, ma lui non è mai intervenuto per darmi consigli. Non parlava mai neppure della sua vita privata.


(Intervista presente su http://www.ilcentro.it/pescara/giulia-rubini-io-e-tot%C3%B2-che-spasso-sul-set-della-banda-degli-onesti-1.1411992)


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