I Giganti della Commedia: Ricordando PAUL BERNARD (a cura di Domenico Livigni)

 Recentemente, ho comprato questa locandina d'un vecchio cinema-teatro di Forlì, datata 1930. La locandina reca, oltre al titolo del film (il capolavoro del 1930, con Maria Korda e Milton Silss), il nome del protagonista dello spettacolo "in arte varia": Bernard. Un nome che ai più (e non solo) non suggerisce perfettamente niente, un comico che al primo impatto ci può sembrare "secondario", come la sua carriera e i suoi "clamorosi successi". 

Invece, consultando la celeberrima e fondamentale opera di Silvio D'Amico, "L'enciclopedia dello spettacolo" (VOL. II, Casa editrice Le Maschere, 1954), trovo addirittura una pagina intera (354) a lui dedicata con tanto di foto (la stessa immagine usata nella locandina)...

Paul Bernard (pseudonimo di Paolo Belfiore), attore italiano di varietà, nato a Garlasco (Pavia) il 14 agosto 1885. Cognato di Grock. Cominciò a recitare in filodrammatiche di Torino, studiando insieme canto per dedicarsi all'opera; ma debuttò all'Eden di Torino (1910) con macchiette militari e canzoni comiche. Dopo aver partecipato alla guerra '15-18 tornò al teatro con un repertorio nuovo, in parte originale, in parte riduzioni dal francese, che ottenne largo successo ("In riva al Po", "Al va el birocc", "Non t'arrabbiare", "Mazurka internazionale", "La Carta moschicida", ecc.). Recitò spesso in varie nazioni d'Europa (specie in Francia) e nel Sudamerica. Diversamente dai comici dell'epoca, adoperava un costume e un trucco unico per tutto lo spettacolo: parrucca rossa, volto bianco, cappelluccio e palandrana abbondante, guanti verdi, scarponi lunghissimi. Il che ben si adattava al suo stile, paradossale e clownesco. Fin dal '25 si produsse alla radio, dove iniziò il genere delle canzoni pubblicitarie. Nel '32 fu capocomico della compagnia Milly-Bernard, che si presentò al Teatro Odeon di Milano con "Donnine che ballano" di Nizza e Morbelli, e nella quale debuttò in teatro l'orchestra jazz di Pippo Barzizza. Poi lavorò soprattutto alla radio, tranne una parentesi in avanspettacolo. Lasciò il teatro nel '43, apparendo in seguito solo in qualche serata di beneficenza, e infine, nel settembre 1951, in uno spettacolo al Teatro Alfieri di Torino che durò 10 sere e nel quale raccolse ancora un successo assai vivo. Ha composto anche musiche per vari film pubblicitari. Dal '46 fino al '61 (anno della sua scomparsa) fu capo dell'ufficio pubblicitario nella ditta torinese di profumi Saipo-Oreal.


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