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L’ULTIMO INCONTRO TRA MONICELLI E TOTO', IL PRIMO TRA TOTO' E LA MAGNANI SUL SET (A cura di Ciro Borrelli)

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  Stralcio estratto dal volume IL VENTENNIO D’ORO DEL CINEMA ITALIANO, QUATTRO LUSTRI DI ILLUSTRI, di Ciro Borrelli, Gianmarco Cilento e Domenico Palattella Un grande merito di Mario Monicelli è stato quello di dirigere insieme,per la prima e unica volta, Totò e Anna Magnani, in Risate di gioia (1960).  Il soggetto del film, tratto da due romanzi brevi di Moravia, viene inizialmente propostoa Luigi Comencini, che rifiuta. Monicelli, invece, più temerario, corre il rischio e realizza un gioiello, complesso e leggero, orchestrato con superbamaestria; un film che ancora oggi fa ridere e commuovere le platee. Per realizzarlo si serve di Totò che torna a lavorare con lui dopo due anni ( I soliti ignoti ), di Anna Magnani reduce da una candidatura Oscar negli USA per Selvaggio è il vento (l’Oscar come migliore attrice protagonista lo vinse nel 1956 con La rosa tatuata ) e di un giovanissimo attore americano, Ben Gazzara, fortemente voluto dalla Magnani. Tutta la vicenda, o quasi, ruota into

TOTÒ E PEPPINO TRA IL 1960 ED IL 1962 (a cura di Ciro Borrelli)

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  Stralcio estratto da Il ventennio d’oro del cinema italiano, Quattro lustri di illustri , di Ciro Borrelli, Domenico Pallattella e Gianmarco Cilento,Graus edizioni, Napoli 2021: «Dopo aver girato Arrangiatevi e un episodio de La cambiale – dove interpreta, insieme a Peppino, uno dei cugini Posalaquaglia, avvocati scalcagnati che campano di piccoli imbrogli e false testimonianze – il Principe Antonio De Curtis è costretto, per motivi di salute, a un periodo di riposo forzato dal set. Deve quindi rinunciare alla proposta di entrare nel cast di Ferdinando I re di Napoli (una pellicola dalla stellare schiera di attori, ma con una sceneggiatura debole). Sfuma così l’occasione per Totò di lavorare insieme a tutti e tre i de Filippo; tra l’altro, questo film segna l’ultimo incontro sul set dei tre fratelli, oltre che con Taranto, Fabrizi, de Sica, Rascel e Mastroianni. L’anno seguente, rimessosi in sesto, De Curtis torna a far coppia con Peppino de Filippo come ai “vecchi” tempi. escon

LE "METEORE" DI TOTO': Lino Robi (a cura di Giuseppe Cozzolino)

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Nino Robi (o Roby) era l'odioso "mezzo cognato" che battagliava con Totò nello spassosissimo "L'Imperatore di Capri". Partecipò anche a capolavori come "Carosello Napoletano" (1954) di Ettore Giannini e "Ho fatto Splash" (1980) di Maurizio Nichetti. In televisione partecipò a celebri sceneggiati come "Gamma" (1975) di Salvatore Nocita.  Di seguito, un ricordo riportato sul Blog di Isabella Bossi Fedrigotti de "Il Corriere della Sera" (Martedì 3 Aprile 2018): Lino Robi era un attore. Non un divo del cinema, aveva fatto più che altro particine, la cosa di cui andava più fiero era "I giganti della montagna", con Strehler, nella parte del nano Quaqueo. Già, il nostro era un nano. Viveva nel quartiere ove abitavo da ragazza, solo, in compagnia di un vecchio cane fedele. Era molto riservato, di poche parole ma sempre gentile. Nel quartiere tutti gli volevano bene, ma chissà se se ne è reso conto. Una volta che mio

Tutto Totò. Retroscena della serie TV raccontati da Luisella Boni e Gloria Paul (a cura di Gianmarco Cilento)

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Lo scrittore e saggista Gianmarco Cilento ci regala un gradevolissimo amarcord della celebre serie tv interpretata dal principe e da tanti straordinari interpreti chiamati ad affiancarlo nei vari sketch. Tra gli ultimi lavori della carriera del Principe De Curtis, la serie televisiva Tutto Totò , girata a cavallo tra il 1966 e il 1967 (e andata in onda postuma tra maggio e luglio 1967) è indubbiamente una delle sue parentesi artistiche ancora piena di lati misteriosi e da riscoprire. Non certo tra le migliori espressioni della sua filmografia, racchiude comunque ottime perle comiche tuttora apprezzabili. Gli episodi originariamente previsti erano dieci, ma uno di essi, Totò a Natale , non è mai stato trasmesso e ancora oggi è del tutto inedito al pubblico. Probabilmente è andato distrutto, in quanto soppresso dalla serie quando essa non era stata ancora ultimata.   Nel ciclo, interamente diretto da Daniele D’Anza per la produzione di Sandro Bolchi e Mario Lanfranchi, il Principe De Cur

HO INCONTRATO TOTO': il ricordo di un fan (a cura della Redazione)

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Il 13 Aprile 1967 Umberto Mastrangelo, follower della nostra Pagina, conobbe Totò a Roma due giorni prima della scomparsa durante le riprese del film "Il Padre di Famiglia" in Piazza S.Maria delle Fornaci. C'erano anche Leslie Caron e Nino Manfredi e il cast rimase a pranzare con i frati della parrocchia. Umberto aveva 15 anni ed assieme ad altri amici aveva marinato la scuola lì nei pressi e il Principe si fermò a parlare con loro. Fu cordiale e divertente, indossava sempre gli occhiali scuri ed aveva accanto il suo autista che lo accompagnava sempre. L'esperienza di Umberto è riportata nel libro "Totò: Antonio de Curtis - Il Grande Artista dalla Grande Umanità" di Alberto De Marco e Duilio Paoluzzi.

LE MIGLIORI SCENE DA... Totò cerca Casa (a cura della Redazione)

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  1 Beniamino dorme nell’aula scolastica abbracciato al mappamondo, e viene svegliato dalla moglie. -      Che cosa stavi sognando?!? Sporcaccione! -      Perché sporcaccione? Studiavo la geografia gli oceani, le terre, i golfi… i seni! -      Aaaah lo vedi?!? tu sognavi delle donne nude! 2 Sopraggiunge Checchino, fotografo squattrinato e spasimante della figlia di Beniamino. I due battibeccano. -      Sarò tuo genero! -      Ah no, generi come te io non ne voglio. Io voglio solo “generi alimentari” 3 Beniamino, uscito per prelevare dell’acqua, ritorna con un uovo rubato dal pollaio del bidello, che sopraggiunge e lo becca col “corpo del reato”. -      E’ suo quest’uovo? -      Sissignore, l’ho preso in affitto. (Beniamino) -      Come in affitto? -      L’ho prelevato… L’ho preso in prestito… L’ho prelevato, va! -      L’ha prelevato? Ah… non l’avete comprato! -      L’ho comprato in affitto! 4 Prosegue l’interrogatorio del bidello a Beniamino che si arrampica sugli specchi pur di neg

LE MIGLIORI SCENE DA... Il Monaco di Monza (a cura della Redazione)

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 1 Pasquale Cicciacalda davanti ai suoi figli che hanno fame -        Provvidenza, moglie mia diletta, perché mi hai lasciato solo in questa valle di lacrime? Quando c’eri tu col tuo nobile mestiere di cavatrice, aiutavi la barca. Adesso io devo pensare al lavoro. Perché se non si lavora, ragazzi, non si mangia! Viceversa se si lavora… -        …Non si mangia lo stesso. -        Come ti permetti, figlio snaturato, di fare questa insinuazione, per punizione questa sera andrai al letto senza cena! -      Basta che mangio a pranzo… -      Ah sì. Adesso tiriamo fuori delle pretese: mangiare due volte al giorno. Vogliamo fare il bipranzo?!                                                                                    2   Cicciacalda a un Cliente che ha ricevuto due scarpe destre -        Non offenda sa! Io sono un lavorante specializzato! -        Specializzato in che cosa? -        A fare la scarpa destra. Io ero in società con Mastronardi. poi abbiamo litigato e lui si è portato le fo